PVA – Acetato di Polivinile

Le origini

Il PVA è un termoplastico solubile nell’acqua. Solitamente viene utilizzato per stampare i supporti nella tecnologia FDM durante la stampa 3D. I supporti hanno lo scopo di sostenere l’oggetto durante la stampa in maniera che non cada per la forza di gravità. Per illustrarne il funzionamento, il supporto viene spesso considerato come un’impalcatura temporanea.

Come per il PLA e l’ABS, il PVA è disponibile sottoforma di filamento avvolto in una bobina. Il PVA si sposa bene con il PLA in quanto possiede le stesse proprietà in termini di aderenza al piatto di stampa. Inoltre, viene riscaldato alle stesse temperature ( 180° – 220°C ), che rendono più semplice l’accoppiamento.

Le caratteristiche

Se non si è capito, il PVA non è un materiale di produzione vero e proprio ma permette di creare i supporti per la stampa dell’oggetto. Deve essere conservato lontano da umidità e dal sole in modo da evitare la sua decomposizione all’aria aperta. Inoltre, non emana alcun odore quando estruso e si combina perfettamente con il PLA per stampe complesse che necessitano di numerosi supporti.

Il suo principale vantaggio è che si scioglie nell’acqua. Una volta terminato l’oggetto, si può semplicemente immergerlo nell’acqua calda e i supporti spariranno in poche ore ! Utilizzando altre plastiche invece, la rimozione dei supporti può essere difficoltosa e necessitare di trattamenti di post-produzione manuali più complessi.

La stampa 3D

Il processo di stampa 3D è particolare quando si utilizzano i supporti. In effetti, è diviso in due parti che vengono eseguite simultaneamente. Da una parte, la testa (estrusore) della stampante con il PLA stamperà l’oggetto in 3D, dall’altra, la seconda testa di stampa aggiungerà i supporti in PVA. Quindi il processo  è diverso rispetto alla stampa classica.

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